Occhio secco e blefarite: studio epidemiologico e gestione clinica

Marta Sacchetti, Antonio Di Zazzo, Stefano Bonini
Oftalmologia, Università Campus Bio-Medico di Roma

Introduzione

L’occhio secco è la malattia cronica della superficie oculare più frequente al mondo, definita come una malattia multifattoriale delle lacrime e della superficie oculare che provoca sintomi di discomfort oculare, instabilità del film lacrimale e disturbi visivi. Essa è accompagnata da infiammazione cronica, con un potenziale grave danno alla superficie oculare1.
L’occhio secco viene distinto sulla base della patogenesi in occhio secco da riduzione della componente acquosa o in occhio secco da aumentata evaporazione in cui l’aumentato tasso di evaporazione è legato ad una instabilità della componete lipidica del film lacrimale. Lo strato lipidico superficiale che ricopre la superficie esterna del film lacrimale è prodotto dalle ghiandole del Meibomio a livello del margine palpebrale e garantisce distribuzione omogenea e stabilità alla fase acquosa2,3. Di conseguenza, patologie infiammatorie del bordo palpebrale, quali le blefariti, possono frequentemente associarsi a sintomi di secchezza oculare legati ad instabilità del film lacrimale.
Le blefariti possono essere classificate in diverse forme cliniche. La blefarite iperemica colpisce la base delle ciglia, il bordo palpebrale è iperemico ed edematoso, con vasi congesti e teleangectasie. La presenza di desquamazione, croste e collaretti alla base delle ciglia caratterizzano la blefarite squamosa.
Tale condizione a lungo andare può causare perdita delle ciglia e coinvolgimento corneale con cheratite puntata, neovascolarizzazione e/o infiltrati marginali…

ArtScient_Occhio secco e blefarite studio epidemiologico e gestione clinica_OFdicembre2012

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