Silvana Guerriero, Luisa Micelli Ferrari, Ermete Giancipoli, Lorenza Ciracì, Claudio Furino, Francesco Boscia
Istituto di Clinica Oculistica dell’Università di Bari Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso Piazza Giulio Cesare 11, 70124, Bari
Introduzione
Le uveiti sono un gruppo eterogeneo di patologie oculari che causano il 10 -15% dei casi di cecità nei paesi industrializzati1. Le forme non infettive sono trattate con terapia immunosoppressiva e gli steroidi rappresentano il farmaco di prima scelta.
Gli steroidi possono essere somministrati per via topica, locale (sottocongiuntivale, sottotenoniana, retro bulbare) e sistemica, la via topica è la meglio tollerata, ma è efficace solo nelle forme anteriori e, come sappiamo, le forme più gravi sono le uveiti intermedie e posteriori, dove l’infiammazione coinvolge la retina ed il nervo ottico. In questi casi è necessaria una terapia immunosoppressiva sistemica.
Purtroppo molti pazienti sono intolleranti a terapie immunosoppressive sistemiche o agli elevati dosaggi necessari perché una dose adeguata del farmaco superi la barriera emato oculare. Per questo motivo, già in passato, le uveiti posteriori resistenti a terapia sistemica venivano trattate con iniezioni endovitreali di steroidi.
Questa via ha reso possibile la somministrazione di alte dosi di farmaco direttamente nella parte infiammata, con importante riduzione delle dosi e degli effetti collaterali sistemici…
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