Impianto intravitreale a rilascio di desametasone

Elisabetta Miserocchi, Maura Di Nicola, Marco Pastore , Giulio Modorati, Francesco Bandello

INTRODUZIONE

Le uveiti sono delle patologie rare responsabili di circa il 2.8-10% dei casi di cecità globale negli Stati Uniti.
Il calo visivo è più frequente nelle forme di uveite posteriore, intermedia e nelle panuveite che rappresentano il 30-40% dei casi totali di uveite, e nelle forme che hanno un decorso recidivante o cronico.
Sulla base di questi dati si comprende come l’uveite, benché sia una malattia oculare rara, possa avere un notevole impatto sulla qualità di vita del paziente.
La principale causa di calo dell’acuità visiva nei pazienti con uveite è l’edema maculare cronico che si manifesta in circa un terzo dei pazienti, ma anche altre cause possono incidere sulla prognosi visiva dei pazienti con uveite quali la cataratta, il glaucoma, la membrana epiretinica, il distacco di retina e le complicanze vascolari ischemiche1,2.
La terapia delle uveiti non infettive si basa sull’impiego di farmaci corticosteroidi topici (per i casi di uveiti anteriori) e sistemici (per i casi di uveiti posteriori o intermedie).
Nel caso di patologie infiammatorie croniche e soprattutto bilaterali vengono impiegati farmaci sistemici immunosoppressori per limitare i noti effetti collaterali sistemici di una terapia steroidea prolungata quali osteoporosi, ipertensione arteriosa, diabete iatrogeno, ulcera peptica, ritardo di crescita (nei bambini), disturbi dell’umore, insonnia…

ArtScient_Impianto intravitreale a rilascio di desametasone_OFgiugno2013

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