Glaucoma controllato da un punto di vista pressorio e danno campimetrico in progressione: razionale ed esperienza sul territorio.

Razionale scientifico

Se si considera il glaucoma una patologia neurodegenerativa progressiva a carico del nervo ottico e delle cellule ganglionari retiniche1,2, direttamente responsabile della perdita di fibre nervose, si deve anche considerare, come le più recenti ricerche di base e cliniche hanno evidenziato, che non sempre la sola riduzione della pressione intraoculare (intraocular pressure, IOP) è di per sé sufficiente nel rallentare l’evoluzione della malattia3.

Vista l’eziopatogenesi multifattoriale dei processi di neurodegenerazione, si è pensato quindi di implementare la terapia ipotonizzante con fattori che avessero anche un ruolo di neuroprotezione4. Una molecola ampiamente adottata come neuroprotettore del sistema nervoso centrale è la citicolina, in grado di stimolare la sintesi di neurotrasmettitori coinvolti nella visione e di permettere la reintegrazione di fosfolipidi delle membrane cellulari, danneggiate dall’innalzamento della IOP.

Visti i promettenti risultati, il Ministero della Salute ha recentemente autorizzato una formulazione in soluzione orale a base di citicolina nomenclandola come “Alimento a Fini Medici Speciali”, idoneo per i pazienti affetti da glaucoma. Tale molecola da sperimentazioni in vitro su modelli animali ed in vivo su pazienti glaucomatosi, si è dimostrata quindi esser dotata di un ruolo neuroprotettivo ben evidente, sia come agente della riparazione neuronale sia come agente neuromodulante.

Grazie a tali meccanismi si è visto come vi sia un aumento nella sintesi di alcuni neurotrasmettitori, in particolar modo della dopamina che svolge la sua azione a livello sia intra che post-retinico. Infatti, in uno studio5 con un follow up ad 8 anni dopo utilizzo cronico di citicolina intramuscolo, è stato documentato un miglioramento delle risposte bioelettriche retiniche e corticali, suggerendo un potenziale utilizzo di tale sostanza a completamento della terapia ipotonizzante.

L’efficacia sulla funzionalità visiva è stata rilevata anche oltre la sospensione del trattamento, grazie agli effetti dopaminergico-simili che si esauriscono dopo qualche mese dall’interruzione della terapia. L’interesse verso questa molecola, pertanto, è aumentato notevolmente negli ultimi anni in seguito all’introduzione sul mercato di una formulazione farmaceutica in soluzione orale (Neurotidine® – Omikron, 50 mg/ml, in soluzione orale 500 ml), laddove in passato l’unica via di somministrazione era quella intramuscolare, sicuramente poco utilizzabile nella terapia di una patologia a decorso cronico come il glaucoma.

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