Editoriale dicembre 2013

In questo numero il guest editorial è affidato al dott. Puce e al dott. Lavezzari che fanno il punto della situazione sulle tecniche di biometria e sulle metodiche di calcolo del cristallino artificiale, sottolineando l’importanza di queste metodiche come primo atto nel trattamento chirurgico della cataratta. La valutazione dell’occhio e dell’aspetto psicologico del paziente sono fondamentali per il successo dell’intervento di cataratta.

Il prof. Bandello e il suo gruppo sottolineano l’importanza dell’Autofluorescenza (AF) del fondo oculare come metodica diagnostica per immagini informativa sulle condizioni metaboliche a carico del complesso epitelio pigmentato – fotorecettori.
Alterazioni del segnale della lipofuscina e della melanina si possono verificare in diverse condizioni patologiche, spesso poco riconoscibili all’esame del fundus, come la degenerazione maculare legata all’età o alcune eredodistrofie.

Il secondo articolo è della dott.ssa Rolle e coll in cui si mostra che i dati forniti dal Pentacam hanno un’alta ripetibilità e riproducibilità dello strumento ed un’eccellente correlazione con la gonioscopia.
Interessanti sono alcune caratteristiche dello strumento come la metodica non a contatto e la buona tollerabilità da parte del paziente che contribuiscono alla sua grande praticità clinica ed affidabilità.
Infine l’ultimo articolo del dott. Guerriero e coll. del gruppo del prof. Sborgia parla della neuropatia ottica ereditaria di Leber che è una malattia rara causata da mutazioni del DNA mitocondriale.
Colpisce prevalentemente i giovani maschi causando perdita acuta o subacuta della visione, con esito in atrofia ottica. Gli Autori descrivono le principali mutazioni patogenetiche, la sintomatologia clinica nelle diverse manifestazioni fenotipiche, le metodiche di diagnosi clinica, le terapie ed illustrano infine la loro casistica.

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