Michele Iester 1, Paolo Brusini 2, Paolo Frezzotti 3, Gianluca Manni 4, Daniela Paoli 5, Maurizio Rolando 1, Teresa Rolle 6, Maurizio Uva 7, Serena Telani 1, Ambra Caprari1, Romeo Altafini 8, Michele Figus 9, Enrico Martini 10, Giovanni Milano 11, Andrea Perdicchi 12, Luca Rossetti 13, Paolo Fogagnolo 13, Alessandro Rossi 14, Gemma Rossi 11, Francesca Scrimieri 15, Michele Vetrugno 16
Introduzione
Il glaucoma è una malattia cronica degenerativa progressiva della testa del nervo ottico. Essendo una patologia che colpisce in modo asimmetrico, i pazienti affetti da glaucoma possono presentare diversi gradi della malattia tra i due occhi.
Per quanto riguarda la misurazione dello spessore corneale centrale (CCT), i risultati generalmente non dimostrano una differenza significativa tra i due occhi, ma circa un 6-7% degli individui manifestano una differenza interoculare del CCT significativa, che dimostra quindi una possibile asimmetria anche per questo dato1-3. La riduzione dello spessore corneale centrale è stato identificato come un importante fattore di rischio per il glaucoma4-8, e, come è già stato detto, il danno glaucomatoso si presenta spesso in modo asimmetrico9,10.
La percentuale di pazienti con glaucoma a pressione normale e glaucoma ad alta pressione con unilaterale perdita di visione dimostrabile tramite l’esame del campo visivo, è stato stimato tra il 25% e il 35%11.
Lo scopo di questo studio è quello di valutare se una differenza di spessore corneale centrale tra i due occhi potrebbe essere associata ad un peggioramento del danno glaucomatoso nell’occhio con cornea più sottile…