Mariacristina PARRAVANO , Monica VARANO
Fondazione G.B. Bietti-IRCCS – Roma
L’edema maculare è una manifestazione frequente delle malattie della retina, nella sua patogenesi multifattoriale un ruolo importante è svolto dall’infiammazione. Il processo infiammatorio è, infatti, implicato in tutte le affezioni, che si tratti di uveite, di occlusione venosa, di degenerazione maculare senile o di retinopatia diabetica1. L’edema maculare secondario a occlusione venosa retinica (RVO) è quindi il risultato di un processo anche infiammatorio: infatti l’ipossia retinica che segue all’ostruzione induce la liberazione di mediatori dell’infiammazione (come ad es. citochine e prostaglandine), che possono a loro volta causare un incremento del VEGF. L’insieme di questi fattori determina un aumento della permeabilità vascolare, a cui segue la formazione di edema maculare ed essudati intraretinici2. Si è messo in evidenza che IL-6, IL-8, MCP-1 e il VEGF siano i mediatori chiave in questi processi.
Trattamento dell’in fiamma zione e dell’edema maculare
Ad oggi il trattamento farmacologico più comune per l’edema maculare secondario ad RVO è costituito da iniezioni intravitreali di steroidi e.g. impianto di desametasone 0,7 mg in applicatore [OZURDEX®,Allergan Inc. USA] o anti VEGF e.g. ranibizumab 0,5 mg (LUCENTIS®, Genentech Inc. USA)3,4. Gli steroidi sono in grado di inibire i numerosi mediatori dell’infiammazione implicati nel processo patogenetico dell’edema e di ridurre, ad es. la produzione locale di fattori come IL-6, VEGF, ICAM-1, MCP-1 e molti altri5…
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