Cheratite erpetica

Valerio BO, Michele IESTER, Maurizio ROLANDO

Il virus dell’herpes simplex (HSV), insieme a quello della varicella-zoster (VZV), di Epstein-Barr (EBV) e il citomegalovirus (CMV), appartiene alla famiglia delle Herpes viridae. È un virus a DNA, del quale esistono due sierotipi diversi: HSV-1, tipicamente associato all’infezione labiale ed oculare, e HSV-2, perlopiù associato all’infezione genitale, sebbene possa coinvolgere, a sua volta, i tessuti oculari.
Il contagio avviene per contatto diretto: generalmente HSV-1 viene trasmesso attraverso gocce di saliva e l’infezione coinvolge la mucosa orale (dalla quale il virus può giungere sino all’occhio attraverso il nervo trigemino), mentre HSV-2, verosimilmente, si diffonde nei tessuti oculari in seguito a contatto oculo-genitale o tramite dita contaminate.
Nel neonato l’infezione può verificarsi tramite la placenta o, più comunemente, durante il parto. Inizialmente il virus si replica nella sede periferica dell’infezione (cute, mucosa, congiuntiva), quindi si diffonde, per mezzo dei nervi sensoriali, nei corpi cellulari dei gangli, dando così origine ad una infezione latente. Quando si riattiva, il virus entra in fase di replicazione e viene trasportato nuovamente sulla superficie esterna; a questo livello avviene un’ulteriore replicazione all’interno delle cellule infettate.
L’infezione oculare da HSV è tra le principali cause di cecità corneale nei paesi sviluppati, ha una prevalenza di circa 150/100.000, e tende ad essere una malattia unilaterale (nel 98% dei casi l’infezione primaria riguarda un solo occhio); la formazione di cicatrici corneali e la diminuzione dell’acutezza visiva sono di solito il risultato di una malattia ricorrente piuttosto che primaria (si stima che i tassi di recidiva siano del 10-20% entro 1 anno, 20-30% entro 2 anni, 40% entro 5 anni, 60% a 20 anni). È stato identificato un gran numero di possibili fattori di rischio per la ricomparsa della malattia, quali stress, traumi e operazioni chirurgiche; tra questi rientrano anche le radiazioni ultraviolette, per cui i trattamenti con laser ad eccimeri sono considerati un fattore di rischio concreto…

scheda OF Cheratite erpetica giugno2012

 

 

 

 

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