Scopo dello studio:
Comparare gli outcome principali della terapia intravitreale a base di farmaci anti-VEGF, erogata dal Centro Retina Medica dell’Università di Genova, con gli outcome di real-life internazionali, con il supporto del database I-MaculaWeb.
Metodi:
Studio osservazionale dal database I-MaculaWeb. Sono stati inclusi pazienti di età ≥50 anni, con diagnosi di DMLE neovascolare, trattati con almeno una iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF, aventi un follow-up di 3 anni. Sono stati presi in considerazione pazienti che fossero forniti dei dati del visus e dello spessore maculare centrale alla baseline e a ogni visita annuale di follow-up. Gli outcome misurati sono stati il numero di iniezioni, il cambiamento dell’acuità visiva (AV) media, il cambiamento dello spessore maculare centrale (SMC) ed il tempo che intercorreva tra la diagnosi e la prima iniezione.
Risultati:
Sono stati selezionati 126 occhi di 109 pazienti. Il tempo medio intercorso tra la prima visita e l’inizio del trattamento era pari a 17 giorni (mediana = 11) con un singolo caso di iniezione dopo 180 giorni. La AVMC media era pari a 49,4±21,4, 54,1±22,2, 51,6±24,9 e 48,3±25,7 lettere, rispettivamente alla baseline ed all’anno 1, 2 e 3. A 1 e 2 anni si verificava un aumento statisticamente significativo della AV (p=0,0002 per il primo anno e p=0,045 per il secondo), mentre a 3 anni tale significatività si perdeva (p=0,8). Il numero medio di iniezioni era pari a 5,2, 2,6 e 2,3 al 1°, 2° e 3° anno di follow-up rispettivamente.
Nel primo anno, il 30% dei pazienti riceveva almeno 7 iniezioni e solo il 6,4% ne riceveva meno di 3. La percentuale di occhi con AV≥70 saliva dal 16,7% al 50,4% al terzo anno di follow-up. La percentuale di occhi con AV≤35 lettere scendeva dal 27,8% al 23,8%.
Gli outcome visivi migliori al terzo anno si ottenevano in chi aveva una AV≥70 alla baseline. Durante tutto il periodo del follow-up, lo spessore maculare centrale risultava diminuito in modo statisticamente significativo, evidenziando l’efficacia della terapia nella riduzione del fluido intra- e sotto-retinico (p<0,0001).
Conclusioni:
I risultati dell’analisi rilevano outcome visivi comparabili a quelli degli studi di real-life internazionali, pur con un numero contenuto di iniezioni e con un campione meno numeroso.
Sono auspicabili ulteriori studi per approfondire le cause di perdita dei pazienti al follow-up, le cause di calo del visus dopo il primo anno di terapia, le correlazioni tra sottotipo di DMLE neovascolare e la prognosi visiva e per comprendere come estendere nel tempo il mantenimento della AV acquisita, la quale tende a decrescere nel corso del follow-up.